La medicina narrativa come strumento indispensabile in Dermatologia
Importanza della narrazione

L’impegno 2025 del gruppo ADECA Dermatologia Psicosomatica, è rivolto alla diffusione e alla formazione nell’ambito della Medicina Narrativa.
Oltre trent’anni fa, il medico Arthur Kleinman introdusse l’uso dei racconti quale strumento importante per raccogliere e interpretare informazioni sull’esperienza dei pazienti, sottolineando che i sintomi hanno un significato e questo significato può variare da persona a persona. Il merito di aver diffuso la Medicina Narrativa va a Rita Charon, Medico Internista e studiosa di letteratura, ha creato e dirige il Programma di medicina narrativa alla Columbia University. Si occupa di medicina narrativa da quasi trent’anni, ed è la personalità più nota a livello mondiale in questo campo. Con il termine” medicina narrativa” (mutuato dall’inglese “narrative medicine”) si intende una metodologia d’intervento clinico-assistenziale basata su una specifica competenza comunicativa. La narrazione è lo strumento fondamentale per acquisire, comprendere e integrare i diversi punti di vista di quanti intervengono nella malattia e nel processo di cura. Il fine è la costruzione condivisa di un percorso di cura personalizzato (storia di cura). In sostanza, attraverso colloqui liberi tra medico e paziente, ma anche attraverso pratiche di scrittura, di libri o racconti, il paziente e il medico condividono l’esperienza di malattia affiancandola alle terapie mediche o chirurgiche. La narrazione libera permette di individuare elementi più precisi, che non emergono nel corso di una normale anamnesi strutturata.
Questo approccio non si contrappone affatto alla “evidence-based medicine” (EBM) ma la completa, sempre nell’interesse finale dei pazienti.
Come ha dichiarato l’Istituto Superiore di Sanità, la Medicina Narrativa si colloca nel contesto di una società post-razionale, ambivalente, che oscilla tra una medicina sempre più orientata alle scienze dell’artificiale, ma al tempo stesso bisognosa di rintracciare le proprie origini di scienza umana, che rimetta al centro il discorso sulla persona e sulle reti nella quale è immersa. In questo scenario la narrazione diviene lo strumento per riconnettere non soltanto conoscenze differenti, esperti e non, ma anche per costruire una comune storia capace di erigere un ponte tra rappresentazioni collettive e soggettive di malattia.
Bibliografia
Narrative-based medicine and the general practice consultation: Narrative-based medicine 2.
The patient-physician relationship. Narrative medicine: a model for empathy, reflection, profession, and trust. R Charon; Jama 2001 Oct 17;286(15):1897-902.
D.ssa Anna Graziella Burroni - Medico Chirurgo - Specialista in Dermatologia e Venereologia
Dirigente Medico Policlinico San Martino Ge - Professore a. c. Università degli Studi di Genova
Presidente SIDEP (Società Italiana Dermatologia Psicosomatica)